5 G

Con il 5G ci sarà uno stravolgimento in positivo, non paragonabile alla precedente generazione (4G).

L’intelligenza artificiale, internet, blockchain, pagamenti digitali e digitalizzazione hanno la necessità di sempre più performanti linee di comunicazione. Ecco quindi che il 5G diventa fondamentale per l’economia e la tecnologia attuale.

Per non ricreare la confusione che si ingenerò all’epoca del lancio delle soluzioni di connettività 4G/LTE, l’organizzazione internazionale ITU (International Telecommunication Union) che si occupa della definizione degli standard nelle telecomunicazioni e nell’uso delle onde radio ha stabilito che la banda di picco di una singola cella LTE che oggi può trasferire 1 Gbps, con il 5G dovrà sostenere almeno 20 Gbps in ricezione e almeno 10 Gbps in trasmissione, dovrà permettere la connessione di almeno un milione di dispositivi per chilometro quadrato e la latenza non dovrà superare i 4 ms, oggi con LTE, se va bene, è tra i 70 e i 100 ms. A parte le performance “di picco”, secondo l’ITU le reti 5G dovranno consentire il trasferimento dei dati ad almeno 100 Mbps in ricezione e 50 Mbps in trasmissione per ciascun utente connesso.

TIM ha recentemente presentato, tra l’altro, la prima rete al mondo vRAN LTE Advanced, fondamentale per lo sviluppo del network 5G.

I blocchi messi all’asta il 2/10/2018 dal MISE sono state suddivisi in base alle frequenze: 5 lotti per la banda 700 MHz FDD, 4 lotti per la banda 3.700 MHz , 5 lotti per la banda 26 GHz, e 3 lotti per le frequenze 700 SDL (Supplemental Down Link) che essendo meno interessanti rispetto a tutte le altre nessun operatore ha presentato offerte.

Le bande di frequenze in Italia, dopo l’asta sono state così suddivise.

Frequenze 5G Banda 700 MHz FDD

  • 700 MHz blocco riservato (10 MHz) Iliad
  • 700 MHz blocco generico (5 MHz) Vodafone
  • 700 MHz blocco generico (5 MHz) TIM
  • 700 MHz blocco generico (5 MHz) TIM
  • 700 MHz blocco generico (5 MHz) Vodafone

Frequenze 5G Banda 3.700 MHz

  • 3.700 MHz blocco specifico (80 MHz) TIM
  • 3.700 MHz blocco generico (80 MHz) Vodafone
  • 3.700 MHz blocco generico (20 MHz) Wind Tre
  • 3.700 MHz blocco generico (20 MHz) Iliad

Frequenze 5G Banda 26 GHz

  • 26 GHz blocco generico TIM
  • 26 GHz blocco generico Iliad
  • 26 GHz blocco generico Fastweb
  • 26 GHz blocco generico Wind Tre
  • 26 GHz blocco generico Vodafone

Tra pochi anni si prevede che alcuni miliardi di persone avranno a disposizione un telefono cellulare, e alcuni milioni utilizzeranno più di 20 GB di dati mensilmente spalmati su diversi dispositivi intelligenti, usati nella routine giornaliera come le fabbriche intelligenti, l’auto senza conducente, accesso alla larga banda, ecc. e per fare questo sarà necessario reti wireless che siano in grado di gestire il futuro interconnesso.

Le trasmissioni del 5G dovranno affrontare non solo i limiti di capacità della rete esistente ma anche l’affidabilità, la copertura, la latenza, ecc., e potrebbe avvenire attraverso le onde millimetriche EHF (Extremely High Frequency) o e MiMo (Multiple Input-Multiple Output): in italiano entrate multiple e uscite multiple.

L’EHF utilizzano una fascia di onde radio che va dai 30 ai 300 Ghz con una lunghezza d’onda tra 1 e 10 mm. Questo tipo di onde radio, rispetto alle frequenze più basse, hanno un’alta attenuazione e vengono assorbite dai gas nell’atmosfera. Il suo raggio di azione è di circa un chilometro, e per usarlo nelle telecomunicazioni necessita di avere molte più antenne sulla breve distanza.

Con MiMo si indica il sistema di antenne multiple, sia dal lato trasmittente che da quello ricevente. Lo scopo è quello di migliorare le prestazioni del canale di comunicazione in termini di velocità dei dati e affidabilità. Inoltre permette di non consumare più spettro radio o causare interferenze in un’area densa di utenti, che si traduce a un minor numero di chiamate interrotte e una trasmissione di qualità. Per ultimo, ma non banale, può essere più conveniente il costo delle infrastrutture.