SPLITTER OTTICO

VITO SPERONI CONSULENTE SULLE TELECOMUNICAZIONI E FOTOVOLTAICO

SPLITTER OTTICO

Nelle reti PON lo splitting della fibra ottica avviene in modo passivo, e cioè a livello fisico senza bisogno di apparati alimentati. I dispositivi che si occupano di effettuare lo splitting si chiamano splitter ottici (diramatori ottici).

Il divisore ottico passivo della rete TIM (POSPassive Optical Splitter) divide un segnale ottico in più segnali uguali a bassa potenza e li distribuisce agli utenti finali. L’ONU fornisce un’interfaccia di servizio agli utenti finali.

FUNZIONAMENTO

La fibra ottica parte dalla centrale (OLT) e raggiunge l’ingresso dello splitter ottico, il quale produce in uscita N fibre ottiche (fattore di splitting 1:N).

In direzione downstream (OLT -> ONU ) lo splitter “copia” la luce della fibra in ingresso sulle fibre ottiche in uscita, dividendo così la potenza della luce per N.

Chiaramente tutte le ONU  ricevono anche il traffico destinato alle altre ONU, per cui si rende necessario l’uso di tecniche di crittografia per proteggere le informazioni, che vengono scartate a livello di ONU se sono destinate a un’altra ONU.

In direzione upstream (ONU -> OLT) lo splitter si occupa di sommare le varie luci provenienti dalle N fibre ottiche. Considerato che più ONU possono trasmettere contemporaneamente, l’OLT provvede, con sistemi di sincronizzazione, di fare in modo che la trasmissione sia coordinata e non sovrapposta.